Ancora sulla Lettera rubata
- Carmelino Meazza

- 16 dic 2024
- Tempo di lettura: 1 min

La scena-cornice im/presente della différance, questa scena che sarebbe ogni volta preclusa se non nominasse al contempo una certa performance di un narrante senza autore, va sottratta in ogni modo all’economia del velamento-svelamento. Non è mai sicuro che questa economia abbia interpretato fino in fondo l’intenzione più radicale di Heidegger e tuttavia quando prevale, se prevale, segna uno dei luoghi più resistenti per una decostruzione. Una différance non è tale se ha a che fare con questa economia di un velo svelante. ll buco lacaniano a volte fa la mimica dell’essere dell’ente heideggeriano, e il buco d’essere di entrambi sembra dato come svelarsi dell’ente. In vario modo l’ente si offre nel bordo del niente, in vario modo lo svelarsi è sempre un bordeggiare dell’ente nel niente. Lo svelarsi non è alla fine nient'altro che ni-ente in cui un velo fa da svelamento dell’essere dell’ente.
Se c’è qualcosa di decisivo per l’interprete di Derrida è il fatto che la différance viene fraintesa se diventa il bordeggiare del niente dell’ente. Il suo bordeggiare dell’ente non nomina la dialettica fatale di essere /niente. Soprattutto non nomina la scena limite del suo accadere come il ni-ente dell’ente, si rifiuta o resiste alla modalità di questo ritiro e al segno che lascia in un velo s/velante.
D I A R I O M I N I M O
Il blog pubblicherà, senza troppa regolarità, frammenti, piccoli aforismi, passaggi testuali significativi ed emblematici della ricerca del momento, a volte di una lettura o della scrittura del giorno. Più raramente potranno comparire commenti brevissimi a episodi singolari della cronaca sociale e politica.
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